IL LIBRO
“Lo specchio empatico e la metafora riflessa”
I neuroni specchio al servizio del canto lirico

Il saggio scritto da Manuela Kriscak, cantante lirica triestina, esperta in Vocologia artistica e docente di canto lirico al Conservatorio Palestrina di Cagliari, si intitola “Lo specchio empatico e la metafora riflessa. I neuroni specchio al servizio del canto lirico”.
Il libro, introdotto, attraverso una importante prefazione dal Dottor Franco Fussi, noto foniatra italiano che da anni si occupa di vocalità, invita a pensare a una possibile prospettiva neuro scientifica per la pedagogia nell’orientamento alla didattica.
Questo prezioso lavoro scaturisce dalla tesi di Vocologia Artistica, dove si dimostra come, attraverso degli esercizi specifici si possa attivare l’azione dei neuroni specchio (neuroni che si attivano sia quando qualcuno esegue un’azione sia quando lo stesso osserva la medesima azione compiuta da un altro), integrandoli in un linguaggio più ampio dove tecnica, espressione ed empatia si incontrano nello studio del canto lirico. Per un artista in generale, e per un cantante lirico nello specifico, poter condividere l’aspetto emozionale e accrescere l’emozione attraverso la comunicazione sonora inzuppandola di phatos è l’apoteosi.
Lo spettatore che incontra l’opera lo fa principalmente attraverso tre cose: l’udito, la vista e il cuore. Il cantante che incontra il pubblico lo fa con la voce, il cuore e il movimento.
Il cuore è l’organo che accomuna entrambi ed è in stretta relazione con il cervello dal quale si dipanano i neuroni specchio dalle proprietà empatiche suggestive e, in questo caso, vincolanti. “Empatia resiliente” che dal palcoscenico si trasforma e si adatta come un nebbioso e invisibile soffio danzante e coinvolgente che si plasma emotivamente nelle menti e nei cuori di chi ascolta; emozioni che respirano, emozioni che si trasformano, emozioni tramutate e risoffiate sul proscenio attraverso lo scroscio di un applauso lasciando che il turbamento dia voce alla voce che poco prima aveva dato emozione.
Nel saggio si trovano anche alcune illustrazioni, approfondimenti e la postfazione della neuro scienziata Vanessa Candela che è stata relatrice della tesi di Manuela Kriscak e che, attraverso gli studi grafici dei test sperimentali, ne ha decretato una altissima significatività.
La lettura di questo libro è rivolta a tutti coloro, in particolar modo ai docenti di canto, interessati all’innovazione didattica, anche attraverso un approccio empatico e metaforico oltre che tecnico, e a studenti di canto curiosi di approfondire i margini di uno studio propriocettivo aiutati soprattutto dal proprio orecchio interno beneficiando di una maggior libertà espressiva.

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